GLI INNOMINABILI.IL NUOVO CORSO DELLA POLITICA.

SIAMO PASSATI DALLA PRIMA REPUBBLICA CON UOMINI POLITICI DI “RAZZA” CHE HANNO FATTO DEL NOSTRO PAESE L’ORGOGLIO PER OGNI CITTADINO.

Un cambio di rotta ormai coinvolge l’Italia ed il nostro territorio, alle prese con “apprendisti” politicanti, che ho conosciuto da molto vicino.

Oggi si atteggiano a profondi conoscitori delle “strategie” della politica ma non sono altro che dei replicanti di fatti e cose che hanno appreso come i bambini, e che continuano a ripetere all’infinito.

Entità di per se indefinibili e dunque innominabili, che non reggono il confronto ed il crudo esito della vita quotidiana di comunità ormai in autogestione, che devono sopravvivere all’impreparazione cronica per ignoranza di ritorno di chi vorrebbe essere un “grande” stratega politico, ma è di borgata.

Gruppi di potere, o meglio di “poterucoli” usati non per il bene comune ma per il proprio particolare, per poi ostentare, pavoneggiare alla marchese del Grillo del “io sono io e voi…..”

Disabili, violenza di genere, crisi del lavoro, diventano “passerella” per determinare probabile consenso elettorale, tematiche scelti ad arte per non creare dissenso e diversità di vedute, per non far capire e vedere l’effetto che fà.

La politica deve essere , il bene comune e non la sfida della dittatura delle maggioranze, della serie “abbiamo vinto noi e comandiamo noi”, e ne tanto meno eliminare dialetticamente, con il poter del più forte chi la pensa diversamente, Matteotti venne ucciso per questo, siamo alla forma più sofisticata di anelare l’oblio per gli oppositori che disturbano il guidatore?

“Fuori dal tempio i cambia monete” o chi usura sui bisogni della persona, lucrando interessi non possibili da pagare, emulando l’interessamento al problema che affligge le comunità per farsene uso ed abuso.

Ma guai a nominare gli innominabili!!!