Nell’intervista presenta i suoi vari concerti che terrà nell’anno del Giubileo. Un’ avvenimento unico sarà quando si esibirà dirigendo l’orchestra dinanzi a Papa Francesco prevalentemente di sue composizioni.
(© 9Colonne )
Il Maestro Petraroli, in arte Yeros, si è esibito in tutto il mondo. E’ stato protagonista sui più prestigiosi palchi internazionali: da Cape Town a New York passando per Pechino, Dubai, Los Angeles, Oslo e Dusseldorf. Senza dimenticare i fortunati concerti a San Paolo e a Rio De Janeiro. Nei giorni scorsi però ha fatto tappa a Roma: in occasione dell’uscita di “Fanteim” – il suo nuovo disco in uscita domani (Yeros Production S.r.l./Edizioni Musicali Starpoint International S.r.l/Gerardo Petraroli) – il pianista e direttore d’ orchestra – si è esibito, infatti, venerdì 10 aprile all’Auditorium Parco della Musica. Yeros ha portato in scena i brani del suo ultimo lavoro che inaugura un nuovo orientamento musicale definito dallo stesso maestro “Darklassic”: “Il pensiero di fondo – ha spiegato – è sicuramente riconducibile alle mie lauree in filosofia e psicologia e si basa sull’idea che ognuno ha una luce, una strada da seguire che va cercata dentro di sé per sopravvivere in primo luogo a sé stessi. Il concetto di ‘Darkclassic’ si basa su due aspetti: l’oscurità e la tenebra. Mentre nell’oscurità la luce non si differenzia dal buio e si è incapaci di vedere, nella tenebra si ha la possibilità di aprire gli occhi e guardare il buio”. Il lavoro del maestro Petraroli – definito dalla critica internazionale “compositore eclettico e poliedrico” – si lega, inoltre, ad un concetto di “tritticità dell’arte” espresso – durante le esibizioni – grazie a un mix di musica, immagini-video e recitazione teatrale. “Credo – ha dichiarato il maestro – che la musica, il teatro e le immagini prese singolarmente non bastino per un’effettiva comprensione delle cose. Questi tre elementi, presi insieme, possono invece tentare di rispondere agli interrogativi del mondo e dell’arte attraverso una sensibilità ed un profondo equilibrio morale ed etico”. “Fanteim” è frutto dell’ispirazione suscitata dalla città di Matera, Capitale della Cultura Europea 2019, una città alla quale Petraroli è legato “da 20 anni grazie ad alcuni amici fraterni”. “Matera – ha precisato – è stata per me una sorta di porta ermetica, un ricettacolo di viaggi fatti in tempi passati ed espressione delle infinite parti del mondo. I sassi rappresentano per me quel vuoto che le persone hanno, un vuoto che è possibile colmare osservando e ascoltando le viscere interiori della terra. Il sasso diventa quindi presenza, parola, risponde a quel bisogno di ricerca ascetica e misticità”. “Ho cercato di ascoltare la profondità della terra – continua Petraroli – assorbendo quell’atmosfera attonita e magica, in quei silenzi che assordano. Tutto questo mi ha fatto maturare l’idea di scrivere musica non accademica ma più popolare: più intensa, fatta di ritmi incalzanti, con sonorità più sofisticate”. Applaudito in tutto il mondo l’eclettico compositore ha dichiarato di aver “ritrovato ovunque Ie stesse cose, fiorite da diverse culture, che ci rendono testimoni di coscienze diverse che provengono da tempi diversi”. “Penso – ha aggiunto il maestro – che a livello sociologico noi italiani siamo spinti a cercare fortuna nel mondo, adattandoci a far qualsiasi cosa all’estero, sentendo però forte il bisogno di essere noi stessi senza tradire le nostre origini”. “Personalmente – ha concluso – non miro al successo o alla notorietà: ciò che mi auguro è che attraverso la mia musica si possa uscire dal degrado, da quell’inerzia che ci spinge spesso all’omologazione, preferendo piuttosto uno scambio di informazioni e di idee per fuggire al dilagante appiattimento e nichilismo contemporaneo”. (Paf)
LA SCHEDA / CIRO GERARDO PETRAROLI
Il Maestro Ciro Gerardo Petraroli, in arte Yeros, consegue i suoi studi in diversi conservatori internazionali, dal Mozarteum di Salisburgo, al Santa Cecilia a Roma, al Niccolò Piccinni di Bari, dove il Maestro Nino Rota lo sceglie fra tanti per il proprio corso di composizione. Gli stili eclettici compositivi dimostrano la sua natura poliedrica: sinfonie per orchestra; concerti per pianoforte e orchestra; per violino e orchestra; sonate per pianoforte; musica da camera di stile 700; colonne sonore in vari film francesi come “Le Boulevard de Saint Michael” (di A. Dumas); musiche per danza classica, musica sperimentale e Afro-Rock Zuulu con Dumhishan Damlini di Johannesburg e il sudafricano Msomi Welcome. Inizia la carriera concertistica a Johannesburg dove dirige l’orchestra “The Civic Theatre” con Mister Tish Hughes, successivamente dirige a Cape Town al “Nico Malan Theatre Centre”, a Sun City, a Pretoria, a Dubai, a Pechino, a Roma, a Los Angeles, a Oslo, a Dusseldorf. A Roma si esibisce come Maestro di Cappella nel Messia di Haendel dinnanzi a Sua Santità Giovanni Paolo II, mentre nel 2005 dirige “La Passione secondo Matteo” di Bach nella Basilica di Saint Paul a New York – Manatthan. Oltre a dedicarsi all’attività concertistica e alla composizione, cura la parte musicale di varie trasmissioni televisive per la RAI come “L’estate è un’avventura”, “Tandem”, “Domenica In”, “Pronto è la Rai”, “Voglia di musica”. Dopo una lunga carriera concertistica accademica, si propone in concerti di proprie composizioni, con le quali getta le basi per un ponte tra la musica classica tradizionale e una nuova linea musicale avvicinandosi alle espressioni della musica odierna, in piena aderenza alle parole di Malraux che, parlando del futuro della musica, afferma: “Negli anni che verranno la musica sarà mistica o non sarà affatto”. Da vari anni inoltre, collabora con l’orchestra sinfonica “Solisti Aureo Boròs”, nata dall’incontro con alcuni dei migliori solisti internazionali, artisti virtuosi attualmente impegnati in varie formazioni tra cui l’orchestra Filarmonica Romana e l’orchestra del Teatro dell’Opera di Roma.
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