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Dal 29 al 31 agosto 2025, il Giardino Mediterraneo di Grottaglie si trasformano in un palcoscenico sotto le stelle, pronti ad accogliere tre artisti straordinari per un viaggio sonoro che intreccia tradizione, sperimentazione e identità culturale.

In un’atmosfera intima e suggestiva, ogni serata sarà dedicata a un’esperienza musicale diversa: si comincia con la voce intensa e teatrale di Servillo, capace di raccontare l’anima del Sud attraverso parole e musica. Si prosegue con la profondità e la forza interpretativa di Maria Mazzotta, una delle voci più autorevoli del panorama musicale mediterraneo. A chiudere il cerchio, l’energia travolgente e multiculturale de La Catinga de la Serena, che fonde sonorità popolari e influenze globali in un ritmo coinvolgente. Un evento pensato per celebrare la bellezza dell’incontro, tra artisti, pubblico e territorio. Un’occasione per ritrovarsi, ascoltare e lasciarsi trasportare, nel cuore dell’estate pugliese.

SERVILLO

“La musica è il linguaggio dell’anima, un ponte che unisce storie e cuori sotto il cielo di Napoli.”

29Agosto Peppe Servillo – voce Cristiano Califano – chitarra Un omaggio raffinato e popolare alla grande tradizione della canzone classica napoletana. Napulitanata è un viaggio emotivo senza tempo né confini, che attraversa brani celebri e perle dimenticate del repertorio partenopeo – da Raffaele Viviani a E.A. Mario, fino a Renato Carosone. Peppe Servillo e Cristiano Califano ci guidano in un racconto musicale che restituisce l’anima più autentica di Napoli: non oleografica, ma viva, profonda, contraddittoria. Una Napoli vista da una stanza con una vista bellissima. Tra paradiso e veglia, amore e malinconia, ogni canzone diventa un frammento di storia condivisa. Le loro interpretazioni, intense e cariche di pathos, trasformano il concerto in un’esperienza immersiva fatta di suoni, emozioni e memoria collettiva.

MARIA MAZZOTTA

“Una voce che attraversa il Mediterraneo, dall’anima del Salento alle pulsazioni balcaniche”

Tra le voci più intense e riconoscibili della world music contemporanea, Maria Mazzotta incarna una ricerca profonda e appassionata, che parte dal Salento per abbracciare le sonorità dell’Est Europa e del Mediterraneo. La sua carriera è un viaggio attraverso culture, lingue, tecniche vocali e repertori antichi, che reinterpreta con rispetto e forza espressiva rara. Dagli esordi con il Canzoniere Grecanico Salentino – con cui incide sei album e si esibisce nei più importanti festival internazionali – alla lunga collaborazione con il violoncellista albanese Redi Hasa, fino ai progetti solisti acclamati dalla critica, Maria Mazzotta ha costruito una poetica personale e potente, che unisce rigore filologico e coinvolgimento emotivo. Il suo album Amoreamaro l’ha consacrata tra le migliori interpreti del repertorio popolare, con oltre 120 concerti in 20 Paesi. Con Onde continua a esplorare le emozioni umane intrecciando nuove collaborazioni, come quelle con Bombino e Raül Refree. La sua voce, capace di passare dalla pizzica al canto funebre, è un ponte tra culture e generazioni.

LA CANTIGA DE LA SERENA

“Un ponte musicale tra Oriente e Occidente, tra passato e presente”

Dal 2008, il trio pugliese La Cantiga de la Serena – formato da Fabrizio Piepoli, Giorgia Santoro e Adolfo La Volpe si dedica alla riscoperta e alla reinterpretazione delle musiche antiche e tradizionali del Mediterraneo. Un progetto che unisce ricerca musicologica, sensibilità artistica e visione contemporanea, per dare nuova vita a un repertorio che parla di incontro, scambio e contaminazione culturale. Con strumenti provenienti da tradizioni diverse (oud, chitarra battente, flauti, percussioni arabe, arpa celtica), creano paesaggi sonori che attraversano epoche e territori, cucendo insieme melodie arabe, tarantelle salentine e madrigali seicenteschi. La loro musica è una trama poetica e vibrante, dove innovazione e tradizione dialogano con armonia. La Novia, quarto album del gruppo, prodotto da Zero Nove Nove: un’opera ricca di suggestioni e simbolismi, che racconta l’unione ideale tra lingue, popoli e memorie condivise. Undici brani interpretati in ladino, arabo, italiano e nei dialetti del Sud Italia, con la partecipazione di ospiti come Nabil Bey (Radiodervish), Faraualla, Francesco D’Orazio e Roberto Chiga.

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