“PAPA LEONE XIV. CON LUI LA CHIESA HA RICEVUTO UN PASTORE LUCIDO, NON ESPOSTO AL SENSAZIONALISMO, CAPACE DI ABITARE LA SOGLIA DELLA SEMPLICITÀ”
Ho avuto occasione di incontrare il Cardinale Robert Francis Prevost durante l’ultima Visita ad Limina, che gli Arcivescovi e Vescovi di Basilicata fecero dal 22 al 26 aprile 2024 in Vaticano, quando era Prefetto del Dicastero per i Vescovi. La semplicità e la cordialità appartenenti a un uomo saldo nella fede furono l’impressione che ne trassi e che custodivo nel mio cuore.
Oggi il Cardinale Prevost è Papa Leone XIV. Con lui la Chiesa ha ricevuto un pastore lucido, non esposto al sensazionalismo, capace di abitare la soglia della semplicità che, nel giorno dell’elezione, non gli ha fatto nascondere le lacrime della commozione. Il suo pontificato si sta rivelando sin da subito improntato all’essenzialità della giusta misura e della fedeltà al ministero petrino a cui Cristo, attraverso i Cardinali, lo ha chiamato.
“Pace a tutti voi”, il saluto con cui si è presentato al mondo l’8 maggio u.s., ha il sapore programmatico del suo servizio alla Chiesa universale. È lo stesso saluto con il quale Gesù si è manifestato agli Apostoli dopo la resurrezione. Ha immediatamente dettato in questo modo la cifra concreta della pace, che può essere duratura, giusta e autentica solo a seguito dell’incontro con Cristo vivente, risorto e contemporaneo dell’uomo.

Leone XIV si è subito posizionato nel solco dei suoi predecessori, delineando con puntualità il perimetro in cui intende muoversi: “sono con voi cristiano e per voi vescovo”, ha detto, citando Sant’Agostino, Vescovo d’Ippona. Come San Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco, desidera essere strumento di unità e comunione per tutta la Chiesa cattolica, tendendo la mano, sempre e comunque, anche a coloro che sono fuori dal suo recinto o da essa si sono allontanati. Il Papa dell’inclusione nel rispetto rigoroso del Magistero e della teologia, di cui è profondo conoscitore. Aperto al dialogo con la cultura, essendo laureato in diritto canonico oltre che in matematica presso la Villanova University, in Pennsylvania (USA), e in filosofia.
Da ultimo, come non accennare al nome che ha scelto: Leone XIV. È l’evidente riferimento a Leone XIII che, sul finire dell’800, con la storica enciclica Rerum Novarum, affrontò la questione sociale nel contesto della prima grande rivoluzione industriale. Oggi la Chiesa – ha sottolineato il Papa – offre a tutti il suo patrimonio di Dottrina sociale per rispondere a un’altra rivoluzione industriale e agli sviluppi dell’intelligenza artificiale, che comportano nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro.
Non ho dubbi, Leone XIV sarà il Papa di tutti, costruttore insieme a noi di ponti, e consoliderà il ritorno al primato di Cristo nell’annuncio e la conversione missionaria di tutta la comunità cristiana.
+ Salvatore Ligorio
Arcivescovo Emerito di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo
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