LENTI”RICORDO DELLA SOFFERENZA PATITA DA SAN CIRO..ALLA FOCRA,SILENZIO ASSOLUTO”

DEL DOTT. VINCENZO LENTI-CONSIGLIERE COMUNALE

Ricordo che in passato ho sempre partecipato il 30 gennaio all’accensione della pira. Ho trascorso quel momento magico della vigilia prima da bambino, da fanciullo, da ragazzo e poi da adulto. Il comune denominatore che legava quelle varie fasi della mia vita era rappresentato dallo sguardo, quasi mistico, dei miei concittadini, tutti immersi in un raccoglimento dalla forte impronta emotiva, quasi a voler condividere simbolicamente la sofferenza che ha patito San Ciro mentre veniva arso vivo. Di quei momenti, ricordo soprattutto il silenzio assoluto del popolo, interrotto ogni tanto dal pianto di un neonato. Per me, i miei amici e parenti, quegli attimi costituivano l’esaltazione della Fede, del Culto e della Devozione. Ogni cittadino pregava in silenzio, e non era raro osservare qualche lacrima sul viso di qualcuno alla ricerca, forse, di un miracolo. Per questi motivi, da qualche anno, non vedo più l’accensione della pira, perché, a parer mio, ha perso l’unicità e la solennità del momento, e non si dovrebbe mescolare la sacralità di quell’evento con la presenza di furgoni carichi di “bombette”, ” “zampine”, ecc.ecc., il tutto corroborato da beverage e danze quali la “pizzica”, tutte belle e buone tradizioni folkloristiche, da poter vedere, però, in un altro ambito quale una sagra paesana…e forse da spostare vicino alle altrettanto famose giostre…